Ogni allevatore dovrebbe mirare al miglioramento della propria popolazione di soggetti, e per raggiungere questo scopo, dovrebbe compiere una scelta oculata dei riproduttori, tenendo conto degli effetti prodotti dai vari sistemi di accoppiamento.
Esistono infatti vari sistemi di accoppiamento ed ognuno di questi influenza il grado di omogeneità della popolazione.
Accoppiamento assortivo
L’accoppiamento per assortimento fenotipico o accoppiamento assortivo o Assortative Mating può essere sia positivo che negativo.
L’accoppiamento per assortimento fenotipico positivo viene fatto tra individui con fenotipi simili e ha come risultato una maggiore variazione della progenie rispetto a ciò che accadrebbe se i genitori si incontrassero casualmente; mentre l’accoppiamento assortivo negativo, cioè con riproduttori con fenotipi diversi, causa la diminuzione della varianza nella progenie.
Accoppiamento per consanguineità
Un altro sistema è quello della consanguineità o inbreeding che consiste nell’accoppiamento di individui più strettamente imparentati tra loro rispetto alla media che esiste tra tutti gli individui della popolazione.
Spesso questo metodo di usa per salvare ceppi dall’estinzione.
In piccole popolazioni chiuse, come piccoli allevamenti nei quali non vengono ammessi riproduttori provenienti dall’esterno, l’aumento della consanguineità è dato dal numero di maschi e di femmine usati per la riproduzione e causa una diminuzione di eterozigosità (ΔF), che è la metà del numero effettivo (Ne).
Occorre far chiarezza sulle problematiche che possono insorgere dall’accoppiamento in consanguineità, vista la generale confusione della cultura popolare su questo argomento.
Dall’accoppiamento tra due soggetti strettamente consanguinei non è necessario che nascano figli che presentano mostruosità morfologiche o con grosse patologie psichiatriche.
I veri pericoli dell’accoppiamento in consanguineità:
δ2G = (1-FN)/*δ2G0
dove:
FN: coefficente di consanguineità
Accoppiamento per linebreeding
Il Linebreeding o riproduzione entro la linea, consiste nell’accoppiare individui discendenti da uno o più antenati comuni, in modo da mantenere un alto grado di parentela degli individui nelle generazioni successive. In questo modo si ha una quota minima di consanguineità, in quanto il genotipo del soggetto capostipite viene diluito di ½ ad ogni generazione.
Accoppiamento per linecrossing
Il Linecrossing invece consiste nell’incrociare linee consanguinee diverse in modo da ottenere variazioni genetiche con performance simili.
La performance media viene indicata come abilità combinatoria generale (o combinabilità), mentre quella della progenie di uno specifico incrocio è detta specifica ed è in funzione degli effetti genetici additivi e di quelli di dominanza.
Accoppiamento per crossbreesing
Il crossbreeding o incrocio propriamente detto, consiste nell’incrociare razze diverse. E’ l’opposto della consanguineità e comporta lla nascita di prole da individui appartenenti a popolazioni non direttamente legate da parentela.
Questo sistema è utilizzato per migliorare e combinare le caratteristiche di due o più razze (complementarietà).
Un esempio di razza creata con questo sistema è il Bullmastiff, utilizzato in Inghilterra come guardiano o dalle forze dell’ordine, che deriva dall’incrocio del Bulldog inglese e del Mastino inglese.
Ulteriore esempio è il più conosciuto Dobermann, alla cui creazione hanno contribuito tre razze: il Pinsher Tedesco, il Bracco di Weimer e il Rottweiler.
Abbiamo anche esempi in ambito delle produzioni animali, come l’incrocio tra i bovini Hereford e Angus.
Con questo processo si ottengono anche i vantaggi dell’eterozigosi o vigore ibrido, superiorità nelle prestazioni produttive dei figli prodotti con l’incrocio di prima generazione rispetto alle medie delle prestazioni delle popolazioni da cui provengono i genitori.
L’eterosi viene misurata come la deviazione della progenie d’incrocio da ciò che ci si attenderebbe da un modello genetico completamente additivo.
Esistono diversi programmi d’incrocio.
Abbiamo incroci industriali o terminali usati per specie politociche e incroci rotativi.
L’incrocio industriale, non utilizzato in ambito cinofilo, è di prima generazione poiché in questa è massima l’eterosi, e viene utilizzata per esempio nelle razze bovine o suine destinate alla macellazione.
In questo tipo di incrocio i maschi di una razza B vengono incrociati con le femmine di razza A , e la progenie non entrerà mai nelle popolazioni in riproduzione.
Spesso si sfrutta questo incrocio tra una razza conosciuta per le ottime caratteristiche materne e maschi di un altra razza che completano le performance della progenie.
In un allevamento non tutte le femmine possono essere usate per questo tipo di produzione, in quanto alcune devono essere accoppiate con maschi appartenenti alla stessa razza per la conservazione della specie e quindi avere sempre femmine disponibili per la produzione.
Un ulteriore tipo di incrocio è il rotativo a due o tre razze.
Nel programma a due razze le femmine ibride vengono accoppiate con i maschi di una delle due razze originarie e per tutte le generazioni viene alternata la razza del maschio in modo da avere un equilibrio dopo molte generazioni con ⅔ dei geni provenienti dal maschio dell’ultimo accoppiamento e ⅓ dall’altro.
L’eterosi in ogni generazione decresce, ma all’equilibrio ⅔ dell’eterosi originale è attesa essere mantenuta.
Nell’incrocio rotativo a tre razze, le femmine ibride ottenute dall’incrocio della razza A e la razza B, vengono incrociate con un maschio proveniente da una terza razza. Per ogni generazione c’è una rotazione tra le razze del maschio e dopo alcune generazioni si raggiunge l’equilibrio.
Esiste anche un ultimo tipo di incrocio chiamato incrocio di sostituzione o di assorbimento (Grading up), nel quale si ha una popolazione originaria di una razza A che si vuol “trasformare” in una razza B. A questo scopo si accoppiano in maniera continua le femmine della razza A con i maschi della razza B e le femmine ibride che ne derivano, con i maschi della razza B. In questo modo la proporzione di geni presenti nella progenie che sono riconducibili alla razza B aumentano. Dopo cinque generazioni otteniamo il 96,9% di geni B e si ottiene l’assorbimento della razza.
Nota: immagine di Miguel Baganha
Dott.ssa Lisa Comparini
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